Il vaccino sviluppato da BioNTech/Pfizer è stato approvato. Cosa ne sappiamo?

Alla fine di Dicembre in Italia e in tutta Europa è iniziata la campagna vaccinale contro la covid-19, grazie all’approvazione del vaccino a RNA BNT162b2 sviluppato da BioNTech/Pfizer.

Cosa sappiamo riguardo all’efficacia e la sicurezza del vaccino? I risultati degli studi clinici sono stati pubblicati a metà Dicembre sulla rivista New England Journal of Medicine.

            Il BNT162b2 è un vaccino basato su nanoparticelle lipidiche; ciò significa che è costituito da una molecola di RNA che codifica per la proteina Spike di SARS-CoV2 –ovvero la proteina espressa sulla superficie del virus e necessaria per mediare l’infezione– inserita in una particella lipidica. Le proteine spike esistono in due diverse forme: la cosiddetta “conformazione pre-fusione” in cui si trova la proteina prima che il virus infetti le cellule, la quale si modifica profondamente, adottando una forma differente al momento dell’infezione, quando il virus si fonde con la membrana delle cellule. La sequenza del RNA del vaccino BNT162b2 è stata leggermente modificata rispetto a quella originale del virus e ha due mutazioni che prevengono i riarrangiamenti che avvengono durante l’infezione: la proteina prodotta a partire dalla molecola di RNA del vaccino rimane quindi nella sua forma pre-fusione.

 

Risultati principali. Sono state valutate la sicurezza e l’efficacia nel prevenire la malattia covid-19 di due dosi del vaccino BNT162b2 somministrate a 21 giorni di distanza e i risultati hanno mostrato un’efficacia del 95% ed un buon profilo di sicurezza. Il vaccino è stato quindi approvato attraverso una procedura d’emergenza.

 

Dettagli sperimentali. Risultati precedenti avevano mostrato che la dose di 30 microgrammi di vaccino induceva la produzione di anticorpi in grado di neutralizzare il virus e una specifica risposta del sistema immunitario (mediata dalle cellule T del sottotipo CD4 e CD8). La concentrazione di anticorpi nelle persone vaccinate era più elevata rispetto a quella osservata in pazienti convalescenti, sebbene nel complesso più bassa negli adulti e più alta nei soggetti più giovani.

Sulla base di questi promettenti risultati, il vaccino è entrato in una fase di studio successiva, per valutare in maniera accurata la sicurezza e l’efficacia di due dosi da 30 microgrammi somministrate tramite iniezione intramuscolare, a 21 giorni di distanza, rispetto a persone a cui è stata iniettata solo una soluzione salina (gruppo placebo). Lo studio è stato condotto tra luglio 2020 e novembre 2020 e ha incluso 43.448 persone sane (o persone con condizioni mediche croniche stabili, come ad esempio infezione da virus HIV, virus dell’epatite B o C), bianche, nere, ispaniche (rispettivamente 83%, 9%, 28%), di entrambi i sessi (49% donne), negli Stati Uniti, in Argentina, Brasile, Sud Africa, Germania, Turchia. Lo studio ha incluso anche persone obese. L’età mediana dei partecipanti era 52 anni. Dei 43.448 soggetti inclusi nello studio, 21.720 hanno ricevuto il vaccino, mentre 21.728 hanno ricevuto il placebo (la soluzione salina).

Sicurezza del vaccino. I partecipanti sono stati mantenuti in osservazione per 30 minuti dopo l’iniezione, al fine di rilevare eventuali reazioni acute. Le reazioni verificatesi dopo la vaccinazione (che rappresentano una manifestazione della risposta infiammatoria al vaccino) includono: 1) reazioni locali, come dolore lieve/moderato a livello del sito di iniezione che si manifesta entro 7 giorni dall’iniezione (solo l’1% ha riportato dolore più forte) oppure, più raramente, arrossamento o gonfiore, e si sono risolti nel giro di 1 o 2 giorni; 2) reazioni sistemiche, osservate soprattutto nei soggetti più giovani (sotto i 55 anni di età) e più frequentemente dopo la somministrazione della seconda dose piuttosto che dopo la prima dose. Le reazioni sistemiche più frequenti includono affaticamento e mal di testa (tuttavia, questi sintomi sono stati riportati anche da alcuni partecipanti nel gruppo placebo). Meno del 2% delle persone vaccinate ha riportato reazioni più “gravi” (ad esempio, la febbre misurata in seguito alla somministrazione del vaccino viene classificata come lieve se compresa tra 38 e 38.4°C, moderata se compresa tra 38.4 e 38.9°C, grave se compresa tra 38.9 e 40°C, e di quarto grado se oltre 40°C). In particolare, febbre tra 38.9 e 40°C è stata osservata nello 0.2% delle persone vaccinate (0.1% nel gruppo placebo) dopo la prima dose e 0.8% dopo la seconda dose (nel complesso, la febbre era più frequente nei soggetti più giovani). Solo due partecipanti hanno avuto febbre oltre i 40°C. Le reazioni sono state osservate 1 o 2 giorni dopo la vaccinazione e si sono risolte in poco tempo; 3) effetti avversi: effetti avversi sono stati osservati più frequentemente nei soggetti che hanno ricevuto il vaccino rispetto ai partecipanti nel gruppo placebo. 0.3% dei soggetti che hanno ricevuto il vaccino hanno riportato un cambiamento nella dimensione e consistenza dei linfonodi. Quattro effetti avversi più severi sono stati riportati in persone che hanno ricevuto il vaccino BNT162b2, quali lesioni alla spalla associate alla somministrazione del vaccino, alterazione della frequenza cardiaca, alterazione della sensibilità a livello della gamba e cambiamenti nella dimensione e consistenza dei linfonodi ascellari (questi ultimi, risolti generalmente nel giro di 10 giorni, sono probabilmente il risultato di una robusta risposta immunitaria indotta dal vaccino).

Nel complesso il profilo di sicurezza del vaccino BNT162b2 risulta simile a quello di altri vaccini.

Il monitoraggio continuerà ancora per due anni dopo la somministrazione della seconda dose del vaccino, per raccogliere ulteriori informazioni sulla sicurezza.

Efficacia. Il vaccino BNT162b2 ha mostrato un’efficacia del 95% nel prevenire la malattia covid-19, ovvero solo 8 persone hanno mostrato sintomi da covid-19 sette giorni dopo aver ricevuto la seconda dose del vaccino, rispetto ai 162 soggetti che hanno manifestato la malattia tra quelli che anno ricevuto solo il placebo. Tra la prima e la seconda dose il vaccino ha mostrato un’efficacia del 52%; in particolare, si è osservata una parziale protezione già 12 giorni dopo la somministrazione della prima dose. Una persona ha mostrato sintomi gravi da covid-19 dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino, sottolineando ancor più l’importanza della somministrazione di due dosi del vaccino.

Attualmente il vaccino richiede temperature di conservazione molto basse, ma può essere mantenuto fino a cinque giorni in condizioni di refrigerazione standard.

 

Conclusioni. Il vaccino a mRNA BNT162b2 ha mostrato un buon profilo di sicurezza e 95% di efficacia contro covid-19. Inoltre, gli studi hanno dimostrato che la covid-19 può essere prevenuta tramite immunizzazione, hanno mostrato che i vaccini basati su RNA rappresentano uno strumento molto promettente contro malattie infettive ed epidemie, che possono essere prodotti in tempi ragionevoli (lo sviluppo del vaccino BNT162b2 è iniziato a gennaio 2020) e che richiedono semplicemente conoscenze sulla sequenza genomica virale.

Il numero di persone incluse nello studio rappresenta un gruppo di dimensioni sufficienti da consentire di rilevare almeno un eventuale effetto avverso, pur non essendo sufficientemente ampio da rilevare possibili effetti avversi meno comuni. A causa del follow-up limitato (due mesi), non sono ancora disponibili informazioni sulla durata della protezione indotta dal vaccino o su eventuali reazioni avverse che potrebbero verificarsi due mesi dopo la somministrazione della seconda dose. Infine, finora non ci sono dati disponibili per determinare se il vaccino sia effettivo nel prevenire infezioni asintomatiche e se sia efficiente nel prevenire l’infezione nelle donne incinte, nelle persone sotto i 16 anni e nelle persone immunocompromesse.


 

Referenza. Safety and Efficacy of the BNT162b2 mRNA Covid-19 Vaccine. Fernando P. Polack et al., The New England Journal of Medicine 2020.