Qual è l’effetto della Covid-19 sui pazienti oncologici?

 

Gli studi sugli effetti della Covid-19 sui pazienti oncologici sono ancora piuttosto limitati. I pochi studi esistenti suggeriscono una maggiore mortalità nei pazienti Covid-19 oncologici, tuttavia gli effettivi aspetti del tumore e dei trattamenti anti-tumorali responsabili per la maggiore gravità della Covid-19 non sono stati ancora analizzati a fondo.

In un recente studio pubblicato su Nature Medicine, gli autori riportano i risultati di un’analisi su 423 pazienti visitati al Memorial Sloan Kettering Cancer Center.

Risultati principali. Lo studio ha evidenziato due fattori particolarmente importanti per predire l’insorgenza di gravi complicazioni nei pazienti oncologici: il trattamento immunoterapico basato su inibitori dei checkpoint immunitari (ICI) e l’età avanzata (nello specifico pazienti oltre i 65 anni d’età) rappresentano i maggiori fattori di rischio di gravi complicazioni, ovvero una maggiore probabilità per i pazienti di essere ricoverati e di andare incontro a stress respiratorio. Il trattamento chemioterapico, la malattia metastatica, e la chirurgia non sono invece associati a complicazioni severe.

Dettagli sperimentali. Tra i 423 pazienti considerati, il  40% è stato ricoverato e il 20% ha sviluppato un grave stress respiratorio; il 9% di questi ha avuto bisogno di essere intubato, il 12% è deceduto. Analogamente a ciò che è stato precedentemente osservato nella popolazione generale, nei pazienti oncologici pediatrici (solo il 2% di tutti i pazienti analizzati), la mortalità era circa il 12%. E’ interessante inoltre notare che, nel complesso, nello stesso periodo di tempo (un mese) è stato necessario il ricovero di un maggior numero di pazienti oncologici.

Sebbene almeno una delle condizioni mediche precedentemente associate con un aumentato rischio di complicazioni gravi nella popolazione generale, quali diabete, ipertensione, malattia renale cronica, malattia cardiaca, era presente in almeno il 60% degli individui considerati, età e trattamento con ICI sono risultati in grado di predire in maniera indipendente l’insorgenza di gravi complicazioni.

Inoltre, l’analisi dei sintomi ha mostrato che dispnea e diarrea erano maggiormente in grado di predire l’insorgenza di gravi complicazioni, mentre marcatori di laboratorio quasi procalcitonina (proteina rilasciata in seguito ad infezione e danno tissutale, usata normalmente come marcatore di sepsi –grave risposta infiammatoria), linfopenia (basso numero di linfociti nel sangue), interleuchina-6 (proteina prodotta in risposta ad infezioni e danno tissutale), D-Dimero (la cui quantità riflette la presenza di coaguli ed è associata a rischio di trombosi) e la lattato deidrogenasi (un marcatore di danno tissutale) correlavano con successivo grave stress respiratorio.

Studi precedenti non avevano evidenziato alcuna associazione tra il trattamento basato su ICI ed un esito negativo, ma in questo studio è stato considerato esito negativo anche lo stress respiratorio grave (e.g. intubazione). Tuttavia, non sono stati considerati i diversi trattamenti sperimentali anti Covid-19 utilizzati e non è stato fatto alcun paragone con pazienti non oncologici.

Conclusioni. Qual è la ragione per l’aumentata mortalità nei pazienti trattati con immunoterapia basata su ICI? Le cellule del sistema immunitario, come le cellule T, producono proteine chiamata checkpoint, che giocano un ruolo nel controllare la risposta immunitaria, assicurando che questa non sia troppo forte. Tuttavia, queste proteine a volte potrebbero finire per impedire alle cellule immunitarie di attaccare ed eliminare le cellule tumorali. Gli inibitori dei checkpoint immunitari sono molecole in grado di bloccare le proteine checkpoint, consentendo così alle cellule T di attaccare le cellule tumorali. Gli ICI sono stati usati con successo nel trattamento di diversi tipi di tumore, inclusi tumore al seno, al colon, al polmone, alla pelle, etc.

Perciò, nei pazienti Covid-19, il trattamento con ICI potrebbe indurre una deregolazione del sistema immunitario, facilitando a sua volta lo stress respiratorio.

Questo studio suggerisce quindi una maggiore vigilanza dei pazienti con Covid-19 trattati con ICI e sottolinea il bisogno di studi ulteriori finalizzati ad analizzare a fondo questa correlazione.


 

 

Referenza. Determinants of COVID-19 disease severity in patients with cancer. Robilotti, Babady, Mead […]  Taur and Kamboj. Nature Medicine 2020