Rari potenti anticorpi neutralizzanti in pazienti guariti da Covid-19.

 

Nonostante le conoscenze acquisite negli ultimi mesi sulle caratteristiche molecolari del virus SARS-CoV2, la comprensione degli aspetti legati alla risposta anticorpale umana al virus è ancora limitata. Ad esempio, non è ancora chiaro se gli anticorpi persistano negli individui guariti e se gli anticorpi generati siano effettivamente in grado di neutralizzare il virus e proteggere da successive eventuali infezioni.

Risultati principali. In un recente articolo pubblicato su Nature, gli autori mostrano che il plasma (componente del sangue contenente proteine, metaboliti, elettroliti) di pazienti guariti ha nel complesso una scarsa capacità neutralizzante nei confronti del virus. Tuttavia, anche negli individui con bassa capacità neutralizzante, possono essere presenti rari potenti anticorpi in grado di neutralizzare SARS-CoV2.

Dettagli sperimentali. Gli autori hanno analizzato il plasma di pazienti convalescenti (148 pazienti arruolati al Rockefeller University Hospital a New York); all’interno della coorte di pazienti analizzati, il 7% era stato ricoverato.

Le analisi hanno mostrato che il plasma dei pazienti conteneva IgG che reagivano contro la proteina Spike del virus SARS-CoV2, nello specifico, il dominio di legame al recettore (RBD, porzione delle proteine Spike presenti sulla membrana lipidica virale –che conferiscono il tipico aspetto “a corona” al virus , essenziale per il legame del virus e l’entrata nella cellula ospite, ovvero, cruciale per l’infezione virale). I livelli di IgG anti-RBD nel plasma correlavano debolmente con età e gravità dei sintomi; inoltre, nelle donne è stato riscontrato un livello più basso di IgG rispetto agli uomini.

Gli autori hanno successivamente misurato l’attività neutralizzante del plasma dei pazienti (che rifletterebbe l’abilità del plasma dei pazienti di prevenire una futura infezione virale). Nel complesso, il plasma dei pazienti ha mostrato un’attività neutralizzante piuttosto bassa. Una correlazione è stata osservata tra l’attività neutralizzante e i. i livelli di anti-IgG, ii. l’età, iii. la durata dei sintomi, iv. la gravità dei sintomi; ad esempio, il plasma di pazienti ricoverati che avevano mostrato sintomi per un periodo più lungo mostravano una maggiore attività neutralizzante e il plasma delle donne, contenente livelli più bassi di IgG, mostrava una minore attività neutralizzante.

La grande maggioranza (95%) degli anticorpi anti-SARS-CoV2 legava il RBD di SARS-CoV2 ed era in grado di neutralizzare il virus; una frazione di questi cross-reagiva con il RBD di SARS-CoV (agente responsabile dell’epidemia di SARS), mentre non è stata osservata alcuna cross-reattività contro il virus MERS-CoV (agente responsabile dell’epidemia di MERS).

Un aspetto importante è rappresentato dal fatto che anticorpi dal forte potere neutralizzante sono stati trovati nei pazienti il cui plasma aveva mostrato scarsa attività neutralizzante.

Conclusioni. Questo studio mostra che sebbene la generale attività neutralizzante del plasma dei pazienti guariti da Covid-19 sia bassa, questi individui potrebbero avere comunque rari, potenti anticorpi anti SARS-CoV2, dimostrando che gli esseri umani sono in grado di produrre anticorpi efficienti in grado di neutralizzare il virus e vaccini diretti contro la RBD di SARS-CoV2 potrebbero essere ampiamente efficienti.

 

Referenza: Convergent antibody responses to SARS-CoV-2 in convalescent individuals. Robbiani, Gaebler, Muecksch, […] Caskey & Nussenzweig. Nature 2020 (accelerated article preview).