Due nuove armi contro la pandemia.

A gennaio 2021 sono stati approvati altri due vaccini contro la covid-19, offrendo due armi aggiuntive nella lotta contro questa pandemia. I due vaccini recentemente approvati sono il vaccino mRNA-1273, sviluppato dall’azienda Moderna –insieme al Vaccine Research Center at the National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID)–, ed il vaccino ChAdOx1 nCoV-19 (AZD1222) sviluppato dall’università di Oxford insieme ad AstraZeneca.

Quali sono i dati scientifici disponibili?

Vaccino mRNA-1273 (Moderna/NIAID). Il vaccino mRNA-1273 è un vaccino a RNA incapsulato in nanoparticelle lipidiche, ovvero, analogamente al vaccino sviluppato da BioNTech/Pfizer, è costituito da una molecola di RNA che codifica per la proteina spike di SARS-CoV2 nella sua conformazione pre-fusione1, all’interno di una particella lipidica. Dati precedenti avevano dimostrato l’efficacia del vaccino in modelli preclinici2. Lo studio è stato effettuato tra luglio e ottobre 2020 su un totale di 30.420 partecipanti. I partecipanti sono stati casualmente assegnati a ricevere due dosi del vaccino (15.210 partecipanti) o un placebo (una soluzione salina). L’età media dei partecipanti era 51 anni (47,3% erano donne). 24,8% dei partecipanti aveva più di 65 anni.

Le due dosi di vaccino sono state somministrate tramite iniezione intramuscolare, a distanza di 28 giorni.

Sicurezza. Nel complesso, le reazioni locali osservate erano lievi. Reazioni sistemiche da moderate a “gravi” sono state riportate dal 50% circa dei vaccinati dopo la seconda dose ed includono stanchezza, dolore muscolare, dolori agli arti, mal di testa. Tuttavia, gli effetti collaterali erano transienti, iniziavano circa 15 ore dopo la vaccinazione e si risolvevano in gran parte in un paio di giorni

In dettaglio, gli effetti collaterali più comuni erano dolore a livello del sito di iniezione, che è stato osservato sia dopo la prima dose che dopo la seconda, molto più frequentemente nel gruppo di vaccinati piuttosto che nel gruppo placebo. Il dolore era comunque lieve ed in genere si risolveva entro tre giorni. Meno dell’1% dei partecipanti ha mostrato reazioni lievi a livello del sito di iniezione otto giorni dopo l’iniezione, che si sono risolti nel giro di circa cinque giorni.

Effetti sistemici avversi sono stati riportati sia nel gruppo di vaccinati sia nel gruppo placebo, sebbene siano stati lievemente più frequenti nel gruppo di vaccinati, soprattutto dopo la seconda dose. Nel complesso, la “gravità” degli effetti collaterali nel gruppo di vaccinati aumentava dopo la seconda dose. Tuttavia, gli effetti collaterali non duravano più di tre giorni. Gli effetti avversi erano più comuni tra i soggetti più giovani (sotto i 65 anni) che nei più anziani (sopra i 65 anni). 

Efficacia. Il vaccino ha mostrato un’efficacia del 94.1% nel prevenire la malattia. Nello specifico, quattordici giorni dopo la prima dose, sono stati registrati 225 casi di malattia covid-19 nel gruppo placebo e 11 (su 15.210 partecipanti vaccinati) nel gruppo di vaccinati. Riguardo all’efficacia nel prevenire i sintomi gravi della malattia, i 30 partecipanti nello studio che hanno mostrato sintomi gravi di covid-19 erano nel gruppo placebo, non nel gruppo di vaccinati, dimostrando in questo caso il 100% di efficacia del vaccino nel prevenire una sintomatologia grave.

L’efficacia del vaccino era costante in tutti i gruppi di età analizzati (ovvero nel gruppo 1 che  includeva persone trai 18 e 65 anni e nel gruppo 2 che includeva persone oltre i 65 anni di età).

Nel complesso, l’efficacia era paragonabile al vaccino BioNTech/Pfizer, ed era maggiore (almeno nel periodi di follow-up di due mesi analizzato) dell’efficacia (59%) registrata per il vaccino contro virus dell’influenza stagionale, fatto con un virus attenuato. E’ in programma un follow-up della durata di due anni. Le donne in gravidanza e i bambini sono stati esclusi dallo studio, e richiedono valutazioni ulteriori nell’ambito di studi futuri.

            La temperatura di conservazione più alta (2-8°C) di questo vaccino rispetto a quella richiesta per il vaccino BioNTech/Pfizer è un aspetto che è stato sottolineato, considerando che mentre grandi strutture potrebbero avere la possibilità di conservare –e quindi di distribuire– facilmente i vaccini che necessitano temperature di conservazione più basse, strutture più piccole (come ad esempio i medici di famiglia) potrebbero più facilmente conservare e distribuire questo vaccino.

Vaccino ChAdOx1 nCoV-19 (AZD1222, Oxford-AstraZeneca). Il vaccino AZD1222 è leggermente diverso dai vaccini sviluppati da BioNTech/Pfizer e Moderna/NIAID, essendo costituito da un vettore a DNA (una molecola di DNA) contenente il gene codificante per la proteina spike di SARS-CoV2.

Il 9 gennaio, la rivista The Lancet ha riportato i risultati complessivi di quattro studi condotti in Regno Unito, Brasile e Sudafrica. Diversamente dagli studi BioNTech/Pfizer e Moderna/NIAID, al gruppo di controllo è stato iniettato un altro vaccino, quello contro il meningococco A,C,W,Y (contro la meningite) invece del placebo. Nel complesso, lo studio, condotto tra  aprile e novembre 2020 includeva 11.636 partecipanti, a 5.807 dei quali è stato iniettato il vaccino AZD1222 e 5.829 a cui è stato iniettato il vaccino contro il meningococco come controllo.

Il ciclo di vaccinazione includeva due dosi, tuttavia l’intervallo di tempo tra le due dosi non era lo stesso in tutti e quattro gli studi, a causa del tempo necessario alla preparazione del vaccino. Non tutti i partecipanti hanno ricevuto la stessa dose (alcuni partecipanti hanno ricevuto la dose standard sia alla prima che alla seconda iniezione, mentre altri hanno ricevuto mezza dose alla prima iniezione e la dose standard alla seconda).

Sicurezza. Nel complesso il vaccino ha mostrato un buon profilo di sicurezza. Solo due soggetti che hanno ricevuto il vaccino AZD1222 hanno mostrato effetti avversi gravi che sono stati considerati probabilmente collegati alla somministrazione del vaccino: un caso di mielite (infiammazione del midollo spinale) riportato quattordici giorni dopo la seconda dose del vaccino ed una persona che ha avuto febbre oltre i 40°C, che comunque si è risolta rapidamente e non ha necessitato di ricovero.

Efficacia. Nel complesso, il vaccino ha mostrato un’efficacia del 70%. Nello specifico, sono stati registrati 30 casi di covid-19 tra i 5.807 soggetti vaccinati, rispetto ai 101 casi su 5.807 partecipanti del gruppo di controllo. In dettaglio, mentre l’efficacia era del 62% tra coloro che hanno ricevuto due dosi standard del vaccino, 90% di efficacia è invece stata registrata tra coloro che hanno ricevuto mezza dose alla prima iniezione ed una dose standard alla seconda iniezione.

            Studi sul vaccino AZD1222 precedentemente pubblicati3 (su un numero di pazienti inferiore) riportavano la misurazione dei livelli di anticorpi specifici contro SARS-CoV2 (IgG contro la proteina virale spike) nel sangue dei soggetti vaccinati, dimostrando la risposta immunitaria indotta, con la produzione di anticorpi anti-SARS-CoV2 specifici, 28 giorni dopo la seconda dose. I livelli di anticorpi misurati erano simili indipendentemente dall’età dei partecipanti (18-55, 56-69, oltre i 79 anni di età) e dalla dose del vaccino somministrata. Tuttavia, è  da considerare che questi dati sono stati raccolti su pochi pazienti; i risultati sottolineano comunque l’importanza della somministrazione di due dosi. Inoltre, la capacità degli anticorpi prodotti di neutralizzare il virus era paragonabile indipendentemente dalla dose somministrata o dall’età del soggetto (solo gli anticorpi prodotti da un partecipante sopra i 70 anni d’età non hanno mostrato capacità neutralizzante).

 

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Negli ultimi giorni, il vaccino AZD1222 (Oxford-AstraZeneca) è stato al centro di numerose discussioni riguardo alla sua efficacia in soggetti più anziani. I dubbi sono nati dall’esiguo numero di partecipanti in queste fasce di età inclusi nello studio. I partecipanti inclusi nello studio, per i tre diversi vaccini approvati, sono i seguenti: vaccino BioNTech/Pfizer: 10.889 soggetti tra 16-55 anni; 7.971 oltre i 55 anni d’età. Moderna/NIAID: 8.886 tra 18-65 anni; 3.749 oltre i 65 anni. Oxford-AstraZeneca: 5.089 partecipanti tra 18-55 anni; 494 partecipanti tra 56-69 anni; 224 partecipanti oltre i 70 anni. 

Il 30 gennaio la somministrazione del vaccino è stata approvata da AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), sebbene dati ulteriori in queste fasce di età sono attese dagli studi in corso. 

 

Referenze

Efficacy and Safety of the mRNA-1273 SARS-CoV-2 Vaccine. L.R. Baden, H et al., The New England Journal of Medicine 2020.

Safety and efficacy of the ChAdOx1 nCoV-19 vaccine (AZD1222) against SARS-CoV-2: an interim analysis of four randomised controlled trials in Brazil, South Africa, and the UK. Merryn Voysey, Sue Ann Costa Clemens, Shabir A Madhi, Lily Y Weckx, Pedro M Folegatti et al., The Lancet 2021.

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1La proteina spike (proteina espressa sulla superficie del virus e necessaria per mediare l’infezione) esiste in due diverse forme: la cosiddetta “conformazione pre-fusione” in cui si trova la proteina prima che il virus infetti le cellule, la quale si modifica profondamente, adottando una forma differente al momento dell’infezione, quando il virus si fonde con la membrana delle cellule. La sequenza del RNA del vaccino è modificata rispetto a quella originale del virus al fine di prevenire i riarrangiamenti che avvengono durante l’infezione: la proteina prodotta a partire dalla molecola di RNA del vaccino rimane quindi nella sua forma pre-fusione

 

2Corbett KS, Flynn B, Foulds KE, et al. Evaluation of the mRNA-1273 vaccine against SARS-CoV-2 in nonhuman primates. N Engl J Med 2020.

 

 

3Safety and immunogenicity of ChAdOx1 nCoV-19 vaccine administered in a prime-boost regimen in young and old adults (COV002): a single-blind, randomised, controlled, phase 2/3 trial. Maheshi N Ramasamy, Angela M Minassian, Katie J Ewer, Amy L Flaxman, Pedro M Folegatti, Daniel R Owens, Merryn Voysey, et al., The Lancet 2020.